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Considerato uno dei capolavori della storiografia romana, La congiura di Catilina racconta il tentativo di Lucio Sergio Catilina, politico privo di scrupoli, forse fomentato dallo stesso Cesare, di sovvertire l'ordinamento repubblicano a Roma. L'esposizione di questo controverso episodio storico risalente al 63-62 a.C. non è priva di tendenziosità. Pur essendo un difensore dell'ordine costituito, Sallustio non sa resistere al fascino delle personalità risolute, che portano a compimento i loro propositi anche se delittuosi. In questa cronaca appassionata della cospirazione antisenatoria, narrata con un periodare serrato e vibrante che affascina alla lettura, non v'è ancora il tono grave e il cupo pessimismo della storiografia tacitiana. Vi sono sì indignazione e disincanto, ma vi resiste intatta la vitalità dello spirito repubblicano, seppure già ferito a morte. Sallustio è lo storico che meglio ha saputo interpretare, nella sua complessità e nelle sue contraddizioni, la stagione della crisi che ha portato alla ribalta della storia di Roma energie immense ma anche vizi profondi. Introduzione e note di Riccardo Scarcia. Prefazione di Luca Canali.